Antiriciclaggio: formazione obbligatoria ma priva di sanzione diretta

L’ultimo articolo degli esperti Alavie per l’area Sistema Società del Sole 24Ore, si occupa della formazione obbligatoria in materia di Antiriciclaggio. La norma lascia ai professionisti una certa discrezionalità sul “come” deve essere effettuata la formazione e sulla periodicità della stessa. Sarà, infatti, il professionista a poter scegliere la metodologia più adeguata in base alla dimensione del proprio studio ed al numero di dipendenti. Non sono, inoltre, previste sanzioni.

Viene però specificato che la formazione deve essere continua e sistematica per essere al passo con l’evoluzione della normativa e delle tecniche di riciclaggio adottate. A tal fine, le autorità competenti, come l’Uif (Unità di informazione finanziaria), la Guardia di Finanza e la DIA, forniscono indicazioni aggiornate circa le prassi seguite dai riciclatori e dai finanziatori del terrorismo.

QUALE FORMAZIONE?
Secondo un’indagine condotta da Alavie s.r.l., nel 2013, su un campione di 90 professionisti, il metodo di formazione antiriciclaggio più sfruttato è l’utilizzo di manuali cartacei specialistici (circa il 35%), seguito da formazione tramite e-learning e partecipazione a seminari (entrambi circa il 23%). Gli stessi professionisti individuano, però, come metodologia di formazione sempre più auspicabile per il futuro sia l’utilizzo di corsi e-learning (circa il 47% degli intervistati), sia la formazione in aula con uno specialista in materia
(circa il 25%).

L’articolo completo è fruibile per gli abbonati, a questo LINK

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