Antiriciclaggio, impennata di segnalazioni soprattutto nel Nord-Est

Un recente articolo del Sole24Ore, riporta, fra i dati dell’UIF riguardanti le segnalazioni sospette, che sopratutto in Veneto, crescono i casi di riciclaggio segnalati.

“Nel primo semestre 2014 Padova spicca per le 792 operazioni sospette che nei primi 6 mesi del 2014 in Veneto sono state ben 3000 contro le 5000 complessive del 2013.

Nella distribuzione territoriale delle operazioni sospette in base alle cosiddette “classi di rischio”, la macro area di cui il Veneto è parte, assieme al Friuli Venezia Giulia, all’Emilia Romagna ed al Trentino Alto Adige, vede il 54,3% delle segnalazioni classificate fra “rischio medio ed elevato” ed il 45,7 con rischio basso. Si tratta delle “tipologie delle operazioni sospette” in ordine di peso: bonifici; acquisto e vendita di titoli; erogazione finanziamenti; emissioni o versamenti su conti di assegni o contante; trasferimento di titoli azionari”.

E’ evidente che l’azione di contrasto al riciclaggio di denaro annunciata da tempo dalle autorità, attraverso i maggiori controlli – effettuati o previsti – e la maggiore severità delle sanzioni, sta attivandosi, restituendoci sempre più dati su cui riflettere.

Le novità normative introdotte, come il reato di antiriciclaggio, oltre all’inasprimento delle conseguenze civili e penali in caso di inadempienza, stanno colpendo ogni anno di più la categoria dei Commercialisti, già oberata dalla eccessiva burocrazia che comporta oggi maggiore dispendio di risorse, da parte dei professionisti, dedicate allo svolgimento di pratiche ed attività a basso valore. Il ruolo loro determinato dalla normativa antiriciclaggio, come nel caso delle segnalazioni sospette, richiede un impegno costante ed attento.

Le risorse, d’altra parte, non mancano: convegni, seminari, workshop.. molti gratuiti, organizzati anche in collaborazione con gli Ordini, aiutano senz’altro a comprendere come mai l’adempimento della normativa antiriciclaggio negli studi è e sarà sempre di più, rilevante. Sia ai fini dell’auto-tutela, che a quella dei clienti di ogni studio professionale.
Una maggiore competenza condivisa, fra professionisti ed esperti antiriciclaggio, è sicuramente la migliore base per la prevenzione dei rischi, che non sono pochi, visto l’inevitabile aumento delle verifiche in arrivo, dopo la crescita delle segnalazioni.

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