Caso di Studio – Expo 2015, il miglior maxi-cantiere italiano per la Sicurezza sul Lavoro.

Dell’evento più importante e al tempo stesso discusso dell’anno si è parlato molto. C’è però un aspetto che crediamo non sia stato documentato a sufficienza. Stiamo parlando della sicurezza nei cantieri di Expo, un aspetto curato con attenzione e che ha permesso di ottenere ottimi risultati in termini di prevenzione degli infortuni. Come spesso accade quando si parla di Sicurezza sul Lavoro, se tutto funziona correttamente, nessuno si accorge del lavoro preventivo fatto.

Dall’inizio della progettazione di EXPO-Milano 2015, sono stati siglati diversi protocolli finalizzati a garantire la sicurezza e salute nei cantieri di Expo e questo impegno ha rappresentato certamente un fattore importante nell’allertare datori di lavoro e i lavoratori stessi impiegati nelle relative attività cantieristiche, sulla necessità di prevenire e ridurre gli innumerevoli rischi legati all’allestimento di un’area espositiva così vasta e con oltre 20 milioni di visitatori attesi.

Qualche dato in merito a numero di lavoratori e attrezzature impiegati: sono stati coinvolti circa 9 mila lavoratori totali, 1.000 autocarri e similari hanno transitato ogni giorno nelle aree, 156 gru, circa 1.000 piattaforme aeree.

Il numero di infortuni aggiornato al 25 febbraio 2015 è stato pari a 93; il primo evento risale al luglio 2012, con un tasso di incidenza infortuni denunciati ogni 1.000 occupati pari a 30, contro 74 di TAV TO-NO 2005 e 90 di Olimpiadi Torino 2006!

Il bilancio finale aggiornato al 27 aprile 2015, gli infortuni registrati e dichiarati ammontano a 111 totali, quindi la risposta è davvero positiva, soprattutto confrontando il risultato col documento dell’Inail risalente al 2011 (ma non reso pubblico) in cui venne stimato il probabile verificarsi di 18mila infortuni di cui 40 mortali e 1.700 con postumi permanenti.

Analizzando in dettaglio gli infortuni avvenuti negli appalti di Expo 2015, emerge che l’entità degli stessi non è neanche particolarmente grave visto che la prognosi media è di 22 giorni e che solo 6 i casi il referto riportava la necessità di 40 giorni. Un dato rassicurante, anche paragonandolo a quello inerente le Olimpiadi di Torino, visto che l’indice di frequenza degli infortuni di Expo 2015 corrisponde a un terzo di quello registrato per quell’evento.

 

Di seguito uno specchietto dettagliato per area:

Opera Numero infortuni Prognosi superiori ai 40 giorni Durata media
Expo

83

4

22

Villaggio Expo

6

1

41

Zara Expo

3

0

16

Pontexpo

17

1

17

Darsena

2

0

0

 

Per 9 infortuni sono state avviate indagini approfondite da parte della ASL di Milano per ricostruire la dinamica dell’incidente e verificare eventuali responsabilità nell’accadimento dell’evento. Gli infortuni indagati sono dovuti in 5 casi a caduta in piano dell’infortunato, 2 a caduta dall’alto di cui uno da scala portatile e 2 dovuti a caduta dall’alto di gravi.

Si tratta di un dato positivo considerando che il 25 febbraio scorso è scattata l’accelerazione dei lavori per il completamento del sito espositivo, e che il dato di 111 infortuni finali può essere leggermente sottostimato per il fatto che ogni appalto gestisce e segnala individualmente agli organi di vigilanza i propri dati. Secondo quanto rilevato sul campo dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), la maggioranza degli infortuni ha causato “inabilità temporanee, traumi o rotture di arti, dovute principalmente “a cadute o inciampi” per “il disordine o la mancanza di spazi adeguati alle lavorazioni”.

In conclusione, il tasso infortunistico dimostra che Expo 2015, oltre a una grande occasione di sviluppo economico e sociale, può anche rappresentare un modello di riferimento per incentivare quella cultura della prevenzione in tema di sicurezza sul lavoro che spesso manca in Italia  e per comprovare che la cooperazione e la sinergia tra tutti gli attori in gioco, dalle istituzioni, alle aziende coinvolte fino ai lavoratori, è la chiave per promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, non solo in eventi eccezionali ed irripetibili come questo ma nella quotidianità del lavoro.

 

Lo sviluppo di piani per la sicurezza è un lavoro di grande responsabilità e che richiede esperienza per non impattare in modo negativo sul lavoro.  Per rendere la tua Azienda un luogo sicuro ed efficiente, contattaci tramite il form. Un nostro esperto è a tua disposizione.

Condividi questo articolo

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on pinterest
Share on print
Share on email