Dal Quaderno Antiriciclaggio recentemente divulgato dalla Banca d’Italia, abbiamo estratto i rapporti che sintetizzavano i dati sulle segnalazioni sospette pervenute alle Autorità nel 2012, in due precedenti articoli che osservavano in particolare, le SOS inviate dai professionisti e quelle provenienti da banche ed operatori finanziari.
Come si evince dalla tabella a sinistra, i primi sono divisi per categorie e fra questi, i Commercialisti e gli Esperti Contabili, totalizzano insieme il 3,7% delle segnalazioni complessive dei professionisti, contro il 79,2% delle SOS arrivate invece dai notai, che peraltro hanno visto un repentino aumento solo negli ultimi 12 mesi.
La natura della prestazione del Commercialista e dell’Esperto Contabile, molto più articolata e vicina al cliente rispetto a quella del notaio, spiega in parte la piccola dimensione delle segnalazioni effettuate da questa categoria.
Ma è lecito chiedersi se tutti questi professionisti siano in grado, all’atto di una verifica, di documentare efficacemente i casi in cui non abbiano segnalato operazioni sospette relative ad una attività che sia invece stata precedentemente segnalata dalla banca o dal notaio.
Nei controlli ai commercialisti effettuati lo scorso anno, fa riflettere il dato di coloro che sono stati reputati inadempienti per mancate segnalazioni sospette: il 99%. Da questo rapporto, insieme ai dati prodotti da Banca Italia, si deduce oggi un generale ed urgente bisogno di maggiore attenzione ai sistemi di tutela del professionista e di garanzia al cliente, in tema di SOS effettuate o mancate, ma, appunto, adeguatamente documentate.
E’ infatti la corretta procedura di gestione documentale che tutela il professionista quando l’Autorità competente chiede spiegazioni su una mancata SOS per un’operazione segnalata invece da un altro soggetto deputato. Il commercialista, meglio di chiunque altro, consiglia e segue il cliente anche attraverso i giusti processi di documentazione di ogni attività che questo decide di eseguire.
Una mancata segnalazione, infatti, può anche essere giustificata a fronte di una più completa documentazione relativa all’operazione in oggetto, che solo il commercialista, con il suo ampio ruolo di conoscenza e gestione delle attività del cliente, può produrre in caso di verifica.
Metodo, processi e modulistica specifica, sono la parte operativa del conseguimento di tutela e garanzia, ma il primo passo – come viene costantemente confermato in ogni convegno delle varie Associazioni di Categoria, prima fra tutte l’Associazione Nazionale Commercialisti – è la conoscenza.
Formazione, divulgazione e costante aggiornamento servono proprio per fare luce in tempo reale sulle continue evoluzioni del quadro normativo, dei rinnovati bisogni della categoria, ma anche dei clienti, per adottare le giuste misure preventive e le soluzioni alle criticità emerse nella precedente gestione.
Poiché sull’argomento SOS, ne siamo certi, ci saranno ancora dati in crescita circa le segnalazioni pervenute, ma anche un aumento dei controlli nei confronti di quelle mancate da parte dei professionisti. Da mettere in calendario, quindi, un aggiornamento su come gestire la propria responsabilità verso il cliente e verso lo studio anche in questo frangente.