Certificazioni in aumento. I casi ed i vantaggi.

Sarà merito di una maggiore sensibilità verso ambiente, sicurezza e gestione processi e risorse umane, sarà pure a causa della crisi che spinge le imprese a cercare nuovi mercati che chiedono maggiori garanzie, sta fatto che nel nostro Paese si riscontra, negli ultimi anni, un notevole aumento delle certificazioni in molteplici settori.
Se ne è avuta la conferma anche in occasione di “Ecomondo”, tenutosi lo scorso novembre a Rimini, da una delle sessioni tematiche di approfondimento degli Stati Generali della Green Economy. Un nuovo strumento nato per valutare gli impatti di un prodotto, è il Life Cycle Assessment (Lca), licenziato dalla Commissione UE, che (citando l’articolo correlato n.1 sotto linkato) definisce “l’impronta ambientale che potrebbe far convergere il reporting d’impresa e l’etichetta ecologica di prodotto”.
Dalla sicurezza al vegano, quindi, le certificazioni “esplodono” in tutti i comparti produttivi italiani, ma anche quelli dei servizi, dimostrando un’inequivocabile direzione verso il conseguimento di “credits” e titoli, allo scopo di migliorare le proprie performances interne ed attirare nuovi e più prestigiosi clienti. (Un caso emblematico è riportato nell’articolo n.2 sotto linkato).

I DATI DEGLI ULTIMI ANNI

Le certificazioni Iso14001 sono16.519 (+4,5 volte negli ultimi 10 anni), quelle Emas sono 1.591 (+8 volte negli ultimi 10 anni e per questa certificazione l’Italia è terza in Europa) e ci sono 20.000 prodotti Ecolabel.
Riguardo la sicurezza sul lavoro, Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, rende noto che a febbraio 2012 i certificati emessi sotto accreditamento in conformità allo standard Ohsas 18001 (norma che regola i sistemi di gestione della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro) sono stati 2.710, rispetto ai 1.290 del 2011 ed i siti produttivi certificati (vale a dire il numero di imprese ed enti certificati) hanno toccato quota 6.896, più del doppio rispetto all’anno precedente.

Una recente indagine Inail ha misurato gli indici di frequenza e gravità degli infortuni nelle imprese certificate per i sistemi di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: nei vari settori, sono stati registrati valori in calo tra il 6% (mineraria) e il 64% (tessile) per la frequenza e il 15% (servizi) e il 51% (vetro) per la gravità degli incidenti. “Secondo la ricerca dell’Inail, nelle aziende certificate – dichiara Federico Grazioli, presidente di Accredia – gli indici infortunistici sono inferiori mediamente del 27% per la frequenza degli incidenti e del 34% per la loro gravità”.

SICUREZZA SUL LAVORO: IN TESTA IL NORD

Analizzando le varie aree area geografiche, vediamo come l’attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori sia particolarmente concentrata nelle regioni del Nord che, da sole, ospitano il 51,9% dei siti certificati Ohsas 18001. Segue il Centro con il 21,4% e il Sud con il 21,5%. Il podio regionale vede sul gradino più alto la Lombardia (1.050 aziende certificate), seguita da Emilia Romagna (703) e Veneto (723). Bene anche la Toscana, con le sue 546 aziende certificate, che è anche la prima regione del Centro davanti al Lazio (512); e la Campania che, con 333 siti certificati, è la regione del meridione più virtuosa in tema di certificazione della salute e della sicurezza sul lavoro, seguita da Puglia (169) e Sicilia (168).

Le aziende ancora indecise, possono rivolgersi ad esperti del settore per avere un quadro dei punti di forza acquisibili attraverso l’idonea certificazione. Per manager ed imprenditori interessati, rendiamo disponibile una linea diretta con i nostri consulenti dedicati, pronti ad esaudire ogni richiesta di informazioni circa modalità, costi, tempistica e miglioramento della qualità e del brand aziendale, attraverso i processi di “best practice”.

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