Dalla parte del Commercialista: Antiriciclaggio, quali i punti critici?

Quali partner dell’ Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC) e dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), abbiamo documentato ampiamente la situazione dei Commercialisti italiani sul tema Antiriciclaggio.

I risultati ci hanno spinti, in questi ultimi mesi, a potenziare l’affiancamento ai nostri clienti, ma anche la divulgazione e la comunicazione interattiva, generale, al fine di sensibilizzare e coinvolgere maggiormente tutti gli utenti interessati alla materia.

Come già detto in un precedente articolo, la nostra ricerca evidenzia una percentuale inaspettata (l’88%) di professionisti non in regola.

Qui una sintesi delle principali problematiche emerse:

TEMPO
Il primo degli ostacoli è sicuramente il tempo-lavoro. Negli ultimi 10 anni, gli aggiornamenti continui e la moltiplicazione dei controlli, hanno triplicato l’impegno necessario al completamento di tutte le attività obbligatorie, d’altra parte gli studi professionali non hanno affatto potuto triplicare il numero degli addetti. Si è così realizzata, nella produzione del lavoro, un’area critica di procedure non completate correttamente che, nel corso della gestione, determina appunto il grado di non rispondenza alla norma.

CONSAPEVOLEZZA PARZIALE
Emerge però soprattutto che la maggior parte di inadempienze è purtroppo dovuta alla non completa conoscenza del grado di correttezza dell’adempimeno alla norma Antiriciclaggio, svolto dal proprio studio. Ne è causa soprattutto la non fruizione dell’idonea formazione obbligatoria al riguardo, e, anche qui, il poco tempo dedicato all’apprendimento ed al corretto espletamento delle procedure.

DELEGA AL SOFTWARE
Un pensiero circolante, purtroppo spesso indotto da chi vende programmi e non cosulenze alle aziende, è l’eccessiva fiducia delegata ai software dedicati. Comunicazioni commerciali poco esaustive, danno l’idea che una “maschera con tutti i campi al loro posto” da compilare, sia sufficiente a garantire la sicurezza totale dell’adempimento Antiriciclaggio. Il risultato è un’automazione che permette verifiche quantitative (delle operazioni), ma non il controllo e l’eventuale pronta correzione dell’intero processo.

La nostra conclusione è che di fronte ad un contesto sempre più articolato e complesso, dove i controlli della Gdf si intensificano ogni anno, sia necessaria un’ampia cooperazione fra tutti coloro che hanno la responsabilità di gestire gli adempimenti di legge, professionisti e consulenti, basata su competenze sempre aggiornate e soprattutto condivise.

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