Comunicazione di violazione dei limiti all’utilizzo del contante

*Articolo aggiornato il 12 settembre 2017*

La Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015), entrata in vigore il primo gennaio 2016, innalza da mille a tremila euro la soglia a partire dalla quale è vietato il trasferimento, realizzato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, di denaro contante, di libretti di deposito bancari o postali al portatore oppure di titoli al portatore in euro o in valuta estera.
Il limite rimane di 1000 euro per le rimessa di denaro (i cosiddetti money transfer) e per l’emissione di assegni bancari e postali senza indicazione del beneficiario e della clausola di non trasferibilità.
Stesso limite fissato nei 1000 euro resta fermo anche per il pagamento degli emolumenti erogati, a qualsiasi titolo, dalle pubbliche amministrazioni.

I trasferimenti eccedenti i predetti limiti potranno essere effettuati tramite intermediari abilitati (banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.a.).

La teoria risulta semplice. Vediamo il caso di un Dottore Commercialista che, tenendo la contabilità di un cliente, ha notizia di un suo pagamento effettuato in contanti per un importo maggiore di 2999,99.

Come deve comportarsi il Commercialista?

I soggetti interessati al rispetto degli obblighi antiriciclaggio (in questo caso il “nostro” commercialista) monitorano le violazioni relative all’utilizzo del denaro contante e provvedono, ai sensi dell’Art. 51 del D. Lgs. 90/2017, a comunicare le eventuali infrazioni riscontrate, entro 30 giorni da quando ne abbiano notizia, alle Ragionerie Territoriali dello Stato (RTdS) competenti.

Il criterio per determinare la competenza territoriale è quello del luogo in cui è stata commessa la violazione. Solo qualora, sulla base dei documenti in possesso, non sia possibile determinare il luogo ove la violazione sia stata commessa, si potrà fare riferimento alla località in cui essa è stata accertata.
La comunicazione può essere redatta in carta semplice attraverso raccomandata A/R o inviata tramite PEC e deve contenere:

  • i dati identificativi dei soggetti che hanno partecipato alla transazione;
  • la tipologia di contratto o pagamento che ha dato origine alla stessa;
  • il nominativo ed i riferimenti del professionista che effettua la comunicazione.

Il professionista, nel caso di violazione all’uso del contante, deve effettuare la comunicazione a prescindere dall’eventuale sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo: ai fini della comunicazione nessuna valutazione soggettiva dovrà essere posta in essere.

Unicamente nel caso in cui oggetto dell’infrazione sia un’operazione di trasferimento segnalata ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. 90/2017 (segnalazione di operazione sospetta), il professionista che ha effettuato la segnalazione non è tenuto alla comunicazione relativa alle infrazioni sul denaro contante.

Qualora il professionista non effettui la comunicazione relativa alla violazione dei limiti all’utilizzo del denaro contante, ai sensi dell’Art. 63 del D.Lgs. 90/2017, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 euro a 50.000 euro.

Facciamo presente, infine, che il nuovo limite di 3.000 € previsto dalla Legge di Stabilità 2016 (Art. 1 comma 898 della L. 208/2015) vale solo per le operazioni effettuate a decorrere dal 1 gennaio 2016.

Le risposte ufficiali del Dipartimento delle Finanze del MEF, in risposta ai quesiti del Sole 24Ore posti in occasione del Telefisco 2016 sull’utilizzo del denaro contante, tributi locali e contributo unificato indicano che il favor rei non si applica per chi ha violato la vecchia soglia per il trasferimento del denaro contante. In materia di sanzioni amministrative, infatti, in assenza di una specifica indicazione normativa, si applica il disposto di cui all’Art. 1 della Legge 689/1981: la condotta addebitata viene assoggettata alla legge in vigore al momento del suo verificarsi.

Le violazioni all’uso del contante sono l’aspetto più noto della normativa antiriciclaggio. I molti e variegati obblighi in capo ai professionisti sono approfondi all’interno di questo blog nella categoria antiriciclaggio.

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