Antiriciclaggio: contrastare le minacce dell’emergenza Covid-19

L’emergenza sanitaria che sta attraversando l’Italia, e le misure di contenimento del virus Covid-19, espongono il nostro sistema economico al crescente rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. La crisi dovuta all’inevitabile blocco delle attività produttive, infatti, rende l’intero sistema più permeabile all’infiltrarsi della criminalità così come potrebbe favorire azioni speculative o illecite da parte delle aziende in difficoltà finanziarie.

Con la comunicazione del 16 aprile 2020, l’UIF – Unità per l’Informazione Finanziaria per l’Italia – ha stabilito con forte preoccupazione una serie di indicazioni rivolte ai soggetti obbligati al rispetto della normativa antiriciclaggio.

Intermediari finanziari, Professionisti e Pubbliche Amministrazioni sono chiamati a mantenere alta l’attenzione e vengono invitati ad agire per contrastare attivamente le crescenti minacce. Se da un lato è fondamentale sostenere le persone e le imprese in crisi, dall’altro occorre salvaguardare per tempo l’integrità dell’economia legale.

COVID-19: LE MINACCE AL SISTEMA ECONOMICO

La pandemia, pur immobilizzando vasti settori del mondo produttivo, ha aperto il mercato a nuove opportunità che possono trasformarsi in pericolose minacce per la legalità. Tra i comportamenti illeciti indicati dall’UIF, questi vengono ritenuti i più evidenti:

  • truffe nei settori delle forniture sanitarie e dei servizi collegati al contrasto del COVID-19
  • tentativi di corruzione per aggiudicarsi le forniture alle autorità sanitarie, nazionali e locali
  • abusi nell’ottenere e nell’impiegare i finanziamenti pubblici
  • frodi connesse alla raccolta di fondi, anche on-line, a favore di organizzazioni non profit (già esistenti o nate con lo scopo dichiarato di offrire supporto durante l’emergenza)
  • acquisizione o finanziamento delle aziende in crisi da parte delle organizzazioni criminali

A questo proposito, il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) con il documento Covid-19-related Money Laundering and Terrorist Financing. Risks and Policy Responses ha recentemente analizzato le nuove minacce globali di riciclaggio e finanziamento del terrorismo derivanti dalla diffusione del virus. La vulnerabilità del sistema economico mondiale richiede infatti un monitoraggio attento a cui devono seguire, suggerisce il GAFI, rimedi efficaci a partire dall’adeguata verifica della clientela basata su una corretta autovalutazione del rischio di riciclaggio.

COMMERCIALISTI: L’ANTIRICICLAGGIO AL TEMPO DEL COVID-19

I Commercialisti e gli Esperti contabili sono un fulcro del sistema economico, un’interfaccia privilegiata con il mondo delle aziende. L’UIF riconosce agli Studi professionali, grazie al loro rapporto di stretta collaborazione con gli imprenditori, un ruolo determinante nel prevenire o segnalare eventuali comportamenti illeciti o profili di rischio diventati particolarmente elevati.

Nelle valutazioni del Professionista devono infatti assumere centralità le informazioni sugli assetti proprietari e sulle operazioni aziendali e societarie. Va prestata particolare attenzione:

  • ai trasferimenti di partecipazioni
  • alle garanzie rilasciate o ricevute
  • allo smobilizzo di beni aziendali a condizioni non di mercato
  • all’origine dei fondi e alle finalità delle transazioni effettuate

I professionisti, inoltre, devono vigilare l’operatività delle imprese clienti che si trovano in condizioni di difficoltà finanziaria, intercettando in modo preventivo eventuali abusi delle risorse messe a disposizione dalle Autorità pubbliche. Potrebbero emergere condotte illecite, ad esempio, attraverso l’alterazione o la falsificazione della documentazione necessaria o la violazione delle norme che disciplinano l’erogazione dei fondi.

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    LE MINACCE ON-LINE

    La forte spinta alla digitalizzazione dei processi dovuta al lockdown ha incrementato le potenziali minacce che arrivano dal web. Lo spostarsi delle attività fisiche all’online, così come il distanziamento sociale che obbliga a gestire le relazioni a distanza, potrebbero aiutare a nascondere eventuali attività fraudolente. In particolare, il crescente uso di sistemi di pagamento on-line porta con sé un accesso più facile e veloce a operazioni potenzialmente rischiose.

    I Commercialisti sono quindi invitati a monitorare con attenzione le transazioni telematiche della propria clientela, che potrebbero essere impiegate per la compravendita di beni inesistenti, contraffatti, oppure a prezzi sproporzionati rispetto all’effettivo valore. Da non sottovalutare, inoltre, che le proprie aziende clienti potrebbero anche essere oggetto di truffe o reati informatici, come ad esempio estorsioni o richieste di riscatto in valuta virtuale. Anche in questi casi, è determinante l’attenta valutazione delle informazioni sull’origine e la destinazione dei fondi.

    IL SISTEMA ANTIRICICLAGGIO DI STUDIO E LA FORMAZIONE

    La comunicazione dell’UIF ha natura esemplificativa e i Professionisti devono pertanto valutare ogni ulteriore comportamento che rilevi operazioni illecite o eventuali infiltrazioni criminali a danno dell’economia legale. Vigilare in modo attento, attraverso una buona conoscenza dei presidi antiriciclaggio disponibili e un efficace Sistema di Antiriciclaggio di Studio, è quanto mai fondamentale per arginare le minacce legate a questa crisi sanitaria.

    L’emergenza Covid-19 e gli strascichi che si protrarranno nel tempo rappresentano un passaggio critico per il corretto adempimento degli obblighi antiriciclaggio. Ogni componente dello Studio, compresi i collaboratori, vanno informati e formati sui rischi connessi all’operatività delle aziende più esposte alle conseguenze della pandemia. La normativa e le Regole Tecniche CNDCEC, in vigore dal 1°gennaio 2020, sono un presidio efficace nella misura in cui l’intero sistema saprà adoperarsi per una loro efficace applicazione.

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